
14 Lug Bilancia commerciale Cina – UE nel 2021: cosa aspettarsi dal 2022? Parte II
Un rapporto complesso ed in evoluzione
11 dicembre 2001, sono passati ormai quasi 21 anni dall’ingresso nell’Organizzazione mondiale del commercio della Cina, evento che ha permesso all’economia cinese una crescita a un ritmo vertiginoso grazie, in particolare, all’apertura degli scambi internazionali.
Negli anni, ciò ha contribuito anche ad un notevole aumento dell’export italiano nel Paese, permettendo lo sviluppo di diverse opportunità di crescita in diversi settori come la chimica, il tessile e l’abbigliamento.
Nonostante i continui cambi di atteggiamento nei confronti del paese del Dragone, il nostro export mostra buone prospettive per i prossimi anni, con una rilevante crescita attesa dopo la flessione del 2020.
I dettagli della bilancia commerciale nel 2021
L’interscambio commerciale tra Italia e Cina ha raggiunto i 66.2 miliardi di euro (+34,1% rispetto al 2020), di cui 39.2 miliardi di euro (+32,6%) di esportazioni cinesi e 26.8 miliardi di euro (+36,3%) di importazioni cinesi. Il tasso di incremento delle importazioni dall’Italia è tra i più alti dei paesi membri dell’Unione Europea, ciò evidenzia e conferma la forte relazione tra le due economie.
Analizzando nel dettaglio i settori più importanti per la bilancia commerciale tra Cina e Italia, si evincono i seguenti dati:
Le esportazioni:
· Macchinari e apparecchiature (4.264,99 mln €) +12%
· Articoli di abbigliamento (1.508,36 mln €) +50%
· Prodotti chimici (1.185,29 mln €) +4%
· Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (1.004,87 mln €) -3%
Le importazioni:
· Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (6.656,56 mln €) +20%
· Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (5.136,82 mln €) +45%
· Macchinari e apparecchiature (5.149,93 mln €) +38%
· Articoli di abbigliamento (2.217,20 mln €) -7%
Interessante analizzare il dato riguardante la variazione nelle esportazioni italiane di articoli di abbigliamento. Queste infatti sono aumentate del 50%, portando per la prima volta l’Italia a conquistare il primo posto nella classifica dei principali esportatori di moda in Cina. La grande crescita del settore risulta davvero interessante per gli imprenditori italiani in quanto la Cina, con una popolazione di quasi un miliardo e mezzo di abitanti, rappresenta il secondo mercato mondiale dell’abbigliamento e quindi un mercato ricco di opportunità per il presente e per il futuro, caratterizzato da una certificata percezione del Made in Italy relativamente più alta rispetto a qualsiasi altro paese importatore.

La strategia: la chiave per lo sviluppo
Per impostare una corretta strategia di sviluppo dei prodotti italiani in Cina, occorre tuttavia sviluppare un approccio commerciale e selettivo, utile alla comprensione delle specificità del mercato più grande al mondo.
Nonostante la guida politica unica e stabile, la Cina è caratterizzata da diverse realtà economiche, che si contraddistinguono tra loro per le diverse specializzazioni settoriali e per il livello di sviluppo. Notevole differenza vi è infatti, tra le province interne e quelle costiere: le prime presentano livelli di sviluppo ridotti rispetto alle seconde, vere e proprie megalopoli. Conseguentemente, nonostante vi sia un processo di convergenza tra le due, il divario tra le due macro-aree resta al momento ancora elevato.