ITWill - Le nuove global value chain: regionalizzazione e near-shoring
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Regionalizzazione near-shoring

Le nuove global value chain: regionalizzazione e near-shoring

Con queste parole, il 13 aprile, la segretaria del tesoro degli USA Janet L. Allen è riuscita a portare sotto l’attenzione dei media e delle istituzioni mondiali un fenomeno sempre più dibattuto: la regionalizzazione.

“(Having) a group of countries that have strong adherence to a set of norms and values about how to operate in the global economy and about how to run the global economic system. And we need to deepen our ties with those partners and to work together to make sure that we can supply our needs of critical materials.”[1]

Possiamo quindi parlare di fine della globalizzazione?

Prima la pandemia, poi la guerra e la conseguente accresciuta rischiosità internazionale hanno fatto emergere nuove modalità di sourcing: il “near-shoring” o la “regionalizzazione”.

Ma cosa è la regionalizzazione?

Si tratta di una modalità di sourcing che prevede il trasferimento di alcuni fasi della catena del valore (approvvigionamento, produzione, assemblaggio…) verso paesi più “vicini” a quello di origine, con l’obiettivo di accorciare i tempi di approvvigionamento, ottimizzare i costi logistici e mitigare il rischio di catene produttive fortemente frammentate e difficilmente controllabili.

Ciò che può facilmente emergere è che questo fenomeno ha la possibilità di trasformarsi in un’opportunità per l’Italia e per l’intera economia europea, a patto che vengano messe in campo politiche per rendere più forti le filiere produttive, su tutte: il miglioramento delle infrastrutture fisiche e digitali.

E’ così che, molte aziende europee, volontariamente o involontariamente, negli ultimi mesi, hanno rilocato le proprie filiere produttive in paesi dell’area del Mediterraneo o in altri stati del continente europeo proprio con l’obiettivo di semplificare le attività di controllo e ridurre i rischi e i costi nell’approvvigionamento di componenti e semilavorati. 

Siamo ancora in una prima fase della regionalizzazione?

Le tensioni geopolitiche, le tendenze tecnologiche e le preoccupazioni ambientali hanno tutte il potenziale per contribuire a un aumento della regionalizzazione del commercio. Specialmente se combinate con alcuni trend che potrebbero influenzare e accelerare il fenomeno:

  • Decoupling politico-economico-digitale tra USA e Cina: separazione/disaccoppiamento sempre più netto e conseguente creazione di schieramenti macro-economici e paesi satelliti
  • Nuovi blocchi commerciali come il Regional Comprehensive Economic Partnership (nella regione Asia-Pacifico) e l’African Continental Free Trade Area
  • Le grandi riconfigurazioni delle catene di approvvigionamento già indotte dalla pandemia
  • Lo stanziamento di imponenti risorse finanziarie per rafforzare le filiere strategiche della propria area (es. European Chips Act) 

La nuova faccia della globalizzazione

La guerra in Ucraina ha dato un ulteriore impulso all’interesse delle imprese per la regionalizzazione, tuttavia, alcuni trend scaturiti dal conflitto limitano la regionalizzazione. L’Unione Europea sta infatti incrementando le importazioni di energia da Paesi più lontani per ridurre la sua dipendenza dalla Russia, mentre la Russia, in risposta alle sanzioni, sta incrementando i flussi commerciali con la Cina e con alcuni paesi asiatici e africani, nonostante la maggiore distanza geografica dal Paese.

La globalizzazione così come l’abbiamo vissuta negli ultimi anni, sta progressivamente cambiando. La crisi pandemica prima e la guerra in Ucraina poi, hanno messo in luce le debolezze e i rischi di un sistema di produzione basato su catene del valore altamente frammentate

Nonostante la regionalizzazione sembri oggi un processo ancora in lento divenire, del quale sono visibili solo deboli risultati iniziali, rappresenterà nel prossimo futuro il processo determinante nella nuova configurazione delle catene globali del valore?


[1] https://www.atlanticcouncil.org/news/transcripts/transcript-us-treasury-secretary-janet-yellen-on-the-next-steps-for-russia-sanctions-and-friend-shoring-supply-chains/