
27 Giu L’attrazione dell’intangibilità: cosa è il Metaverso?
Ottobre 2021 – giugno 2022: cosa è cambiato?
Sono passati otto mesi da quando Facebook ha annunciato di aver cambiato nome in Meta e di voler concentrare il suo futuro sull’imminente “metaverso”. Da allora, il significato di questo termine non è diventato più chiaro, ma ha stimolato la curiosità di tutto il mondo.
I principali promotori di questo multiverso digitale, dalle startup di nicchia ai giganti della tecnologia, hanno affermato che questa mancanza di informazioni e chiarezza è dovuta al fatto che il metaverso è ancora in fase di costruzione e, ad oggi, è ancora in una fase embrionale per definirne il significato. Internet esisteva negli anni Settanta, ad esempio, ma non tutte le idee su come sarebbe stato alla fine erano vere.
Colossi tecnologici come Microsoft e Meta stanno lavorando alla realizzazione di tecnologie legate all’interazione con i mondi virtuali, ma non sono gli unici. Molte altre grandi aziende, tra cui Nvidia, Unity, Roblox e persino Snap, oltre a una serie di piccole aziende e startup, stanno costruendo l’infrastruttura per creare mondi virtuali che simulino più da vicino la nostra vita fisica.
È a questo punto che la maggior parte delle discussioni su cosa comporti il metaverso inizia a non essere più così chiaro. Abbiamo una vaga idea di ciò che esiste attualmente e che potremmo chiamare metaverso, sappiamo anche quali aziende stanno investendo nell’idea, ma dopo mesi non c’è nulla che si avvicini ad un accordo su cosa realmente sia. Meta pensa che comprenderà case finte in cui invitare tutti gli amici, Microsoft, invece, sembra promuovere la creazione di sale riunioni virtuali utili alla formazione di nuovi assunti o a chattare con colleghi connessi dall’altra parte del mondo.
Il potenziale dell’innovazione
Il paradosso di definire il metaverso è che, per poter essere il futuro, bisogna definire il presente. Abbiamo già MMO (Massively Multiplayer Online Game) in cui vi sono interi mondi virtuali, concerti digitali, videochiamate con persone di tutto il mondo, avatar online e piattaforme commerciali, per cui la grande sfida del metaverso sarà riuscire a presentare una nuova visione del mondo, realizzando tangibili elementi di novità.
Sarà fondamentale comprendere l’importanza dei possibili valori differenzianti. Se da un lato si è tentati dal paragonare le idee del proto-metaverso che abbiamo oggi ai primi tempi di Internet e di pensare che tutto migliorerà e progredirà in modo lineare, dall’altro tutto ciò non è assolutamente scontato. Non c’è alcuna garanzia che le persone vogliano uscire senza gambe in un ufficio virtuale o incontrare i propri amici virtualmente, tanto meno che la tecnologia VR e AR diventino abbastanza fluide da essere comuni come lo sono oggi gli smartphone e i computer.
Ponderare l’entusiasmo con la cautela
Nei mesi successivi al rebrand di Facebook, il concetto di “metaverso” è servito come potente veicolo per riconfezionare la vecchia tecnologia, per vendere eccessivamente i vantaggi della nuova e per catturare l’immaginazione degli investitori speculativi. Tuttavia, l’afflusso di denaro in uno spazio non significa necessariamente che un massiccio cambiamento di paradigma sia dietro l’angolo. La storia della tecnologia è infatti costellata di scheletri di investimenti falliti, dai televisori 3D, ai droni per le consegne di Amazon o i Google Glass.
Ciò non significa che non ci sia nulla di interessante all’orizzonte. Ma in un certo senso, l’industria tecnologica in generale dipende dal futurismo. Ad oggi vendere un telefono va bene, ma vendere il futuro appare più redditizio.