
07 Giu Milano Design Week: Il successo del Made In Italy in Cina
Al via la Milano Design Week summer edition! Sette giorni ricchi di eventi, mostre e installazioni che vedono ancora una volta Milano come il principale centro di attrazione per gli appassionati di Design provenienti da tutto il mondo.
Quale occasione migliore, se non questa, per fare un focus sul Design italiano in Cina, dove il settore continua a conquistare il pubblico cinese e la passione per il Made in Italy è ancora molto accesa. Cosa ne pensano i consumatori cinesi? Per questo abbiamo intervistato Simon, un imprenditore cinese appassionato di Design e di Italian Lifestyle che ci ha raccontato il Design italiano visto con gli occhi del paese del Dragone. Ma partiamo dai numeri.
Il Design italiano in Cina
Secondo i dati ICE, nel 2021 l’export italiano dell’arredo ha registrato un aumento del 32,9% rispetto al 2020, per un totale di 670 milioni di dollari. I dati cinesi riportano una crescita della domanda di importazioni di arredo italiano pari all’11,9%. Numeri molto positivi, che vedono l’Italia come primo Paese fornitore in questo settore per la Cina. Da gennaio a novembre 2021, infatti, la quota di mercato italiana è pari al 29,3%. I dati dei singoli comparti produttivi hanno registrato tassi di crescita a doppia cifra nel 2021.
I dati parlano chiaro: l’arredo Made in Italy ha un forte appeal sulla popolazione cinese. Gli amanti del bello continuano a scegliere gli items italiani più autentici, creativi e duraturi. Ne ammirano il design e l’innovazione, ma si dimostrano anche molto attenti alla qualità e alla notorietà dei brand. Non solo. Il design italiano è uno status symbol. È associato al concetto di gusto, raffinatezza e prestigio. Oggi i consumatori cinesi sono alla ricerca di un design originale e dal forte senso estetico e sono sempre più attratti dall’arredamento di lusso. Una grande opportunità per le aziende italiane!
L’intervista
Ci sembra interessante a questo punto ascoltare il parere di un consumatore cinese. Abbiamo intervistato Simon, imprenditore nell’ambito della moda, collezionista di oggetti d’epoca e grande appassionato di Design italiano e Made in Italy.
Com’è percepito il Made in Italy nel settore del Design in Cina?
«La popolazione cinese apprezza molto i prodotti del Made in Italy, soprattutto nei settori della moda, vino e anche design. C’è sempre grande ammirazione per tutto ciò che è italiano. Per quanto riguarda il design, molti sono i brand italiani famosi in Cina e i gusti variano spesso a seconda dell’area geografica presa in considerazione. Questo trend è cresciuto soprattutto negli ultimi 10 anni. Poi c’è un tema di qualità: in generale i prodotti europei sono ancora percepiti di maggiore qualità rispetto a quelli cinesi. Il design italiano, nello specifico, viene percepito come un prodotto di fascia alta che soltanto una fetta di popolazione può concedersi. È associato a un concetto di sofisticatezza, modernità e di ottima qualità. In più, oggi c’è il trend, soprattutto nella popolazione benestante, di cambiare più frequentemente l’arredo rispetto al passato e di ricerca dell’esclusività. Quindi, si è sempre più orientati verso i prodotti di lusso e in questi rientrano sicuramente anche quelli del Made in Italy.»
Personalmente cosa apprezzi del Design italiano?
«Ci sono diversi trend in Cina riguardo il design e l’arredamento. C’è chi preferisce lo stile classico cinese che affonda le sue radici nei tradizionali elementi estetici della nostra cultura; e c’è chi apprezza e desidera quello contemporaneo internazionale. Io personalmente preferisco il design italiano classico. Questo perché sono estremamente affascinato dalle città d’arte italiane come Firenze e Roma. Amo tutto ciò che mi ricorda l’arte e la storia italiana; di conseguenza anche il mio gusto nei complementi d’arredo è molto classico. Le nuove generazioni hanno chiaramente gusti diversi, più moderni.»
Quando pensi al design del Made in Italy, quali brand ti vengono in mente?
«Uno dei più interessanti dal mio punto di vista è Porada, che ha diversi punti vendita in Cina ed è un mix di innovazione e tradizione. Tra i più esclusivi sicuramente rientrano Foscarini, per gli amanti dell’illuminazione; Giorgetti, per un design di alta qualità e super esclusivo; Natuzzi, per un comodo relax su divani dal design accattivante e Minotti, per chi ama il lifestyle classico moderno. Anche Seletti per me è stata una bella sorpresa, le affinità estetiche sono superiori di quanto si potrebbe pensare.»
Quali sono gli altri Paesi di cui viene apprezzato molto il Design in Cina?
«Tra i Paesi sicuramente rientra il Giappone, ma anche i Paesi scandinavi o la Spagna. Personalmente apprezzo molto il design spagnolo perché ha delle linee semplici e dei colori molto tenui, è molto versatile e accessibile. Ultimamente, poi, c’è un trend di maggiore attrazione da parte delle nuove generazioni verso i brand nazionali. È molto strano per quanto mi riguarda, ma credo sia dovuto ad un cambiamento di mentalità. Iniziano a preferire i brand cinesi e i designer cinesi. C’è un crescente patriottismo nei giovani e ciò si riflette anche in questo settore: sono alla ricerca di un design fatto di tradizione unito all’innovazione e all’unicità.»
Una bella sfida per i brand italiani! Il messaggio è chiaro: il consumatore cinese oggi è più esigente, aggiornato e sofisticato che mai. Questo, però, rappresenta una grande opportunità per le aziende del Made in Italy: possono far leva sul proprio heritage di brand e sul proprio know how per colpire dritto al cuore del consumatore cinese. In più, il contesto competitivo è sempre più sfidante: oltre alla concorrenza internazionale, sta emergendo in maniera preponderante anche quella nazionale. Come possono emergere allora le aziende italiane? Impostando un nuovo approccio alla concorrenza: valorizzare ciò che ci contraddistingue, ma nel rispetto di un mercato tanto attrattivo quanto esigente. Con la corretta individuazione del target di riferimento e con la giusta strategia di posizionamento i brand italiani hanno tutte le carte in regola per avere successo in un mercato che si conferma ancora curioso di scoprire e acquistare il Design Made in Italy.
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